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Le caratteristiche peculiari di Python

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Le caratteristiche peculiari di Python lo rendono un linguaggio di programmazione soprattutto semplice, il suo utilizzo si apprende in pochi giorni, senza presentare grosse difficoltà grazie ad una sintassi snella e davvero pratica; in aggiunta presentando a corredo un numero davvero corposo di librerie incluse nella distribuzione ed integrabili con quelle installabili, si rende possibile, come già anticipato  realizzare i nostri programmi in brevissimo tempo.

Python si presenta particolarmente dinamico, un esempio è fornito dal fatto che le variabili possono essere tranquillamente utilizzate senza la necessità di dichiararne il tipo, sarà allora l’interprete in grado di identificarle; tutto questo però senza perdere in precisione in quanto le operazioni non consentite tra tipi diversi provocheranno un errore, cioè non potrà mai accadere, in modo più o meno nascosto, che un valore di un certo tipo venga utilizzato come se fosse di tipo diverso (strong typing).

Grazie a questo un operazione del tipo 1+”2″ (somma di un numero e di una stringa) determinerà un errore di runtime, diversamente da linguaggi come php o perl che invece non permettono un controllo analogo.

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In Python è possibile manipolare le classi ed i metodi a runtime, cioè possono essere aggiunti, cancellati o modificati. In questo modo molte delle cose che negli altri linguaggi rappresentano delle strutture complesse possono in Python costituire dei semplici metodi; è altresì possibile aggiungere classi e metodi personalizzati, creando dei Domain Specific Language (DSL). Un Domain Specific Language è un minilinguaggio adatto ad uno specifico problema, l’ideale sarebbe avere un linguaggio per ogni scopo, ma senza il problema di doverlo ogni volta imparare da zero.

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Le origini del linguaggio Python

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Lo sviluppo di Python inizia nel 1989 al National Research Institute for Mathematics and Computer Science (CWI) di Amsterdam ad opera di Guido Van Rossum, che vi lavora come ricercatore. L’idea è quella di implementare in maniera più efficiente i concetti alla base di ABC (All Basic Code), un linguaggio di programmazione pensato per essere facilmente appreso e utilizzato da persone che non avessero alcuna esperienza o conoscenza di progettazione e sviluppo software. Le origini del linguaggio Python nascono dall’esigenza del gruppo di lavoro cui Van Rossum partecipava, di avere a disposizione un linguaggio di scripting per Amoeba, un prototipo di sistema operativo distribuito al quale stavano lavorando.

C’è da precisare che il nome che Van Rossum attribuì al linguaggio non ha niente a che vedere con il rettile che tanto terrore ha disseminato sulla terra. Il nome fu il frutto di un’intera nottata a pensare ad un nome che fosse corto, unico e originale; alla fine fu evidentemente ispirato da una serie televisiva che la BBC trasmetteva agli inizi degli anni 70 “ The Monty Python’s Flying Circus ”.

Sulla nascita del linguaggio l’autore tiene a precisare: “ nel dicembre del 1989, ero alla ricerca di un progetto di programmazione per tenermi occupato durante le vacanze natalizie. Il mio ufficio… sarebbe stato chiuso, e non avrei avuto altro tra le mani che il mio computer di casa. Allora decisi di scrivere un interprete per il nuovo linguaggio di scripting che avevo in mente di recente un discendente del linguaggio ABC ”.

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Van Rossum cominciò realizzando un semplice parser e una semplice macchina virtuale, riciclando le parti migliori di ABC. La prima release del linguaggio fu resa pubblica nel Febbraio del 1991 e, per un lungo periodo, lo sviluppo di Python è stato eseguito nei laboratori del CNRI a Reston negli Stati Uniti.

Nel giugno del 2000, il team di sviluppo di Python si trasferisce a PythonLabs, una organizzazione facente parte del network BeOpen, con il compito di sviluppare il linguaggio Python. Tale team annoverava tra gli sviluppatori anche il suo ideatore Guido Van Rossum. Il 27 ottobre 2000 l’intero PythonLabs Team ha lasciato BeOpen.com a causa di alcuni disaccordi reciproci in merito al futuro di Python.

Il team ha lavorato per Digital Creations creando il framework Zope e Guido Van Rossum ha creato una organizzazione non-profit chiamata Python Software Foundation (PSF), al fine di curare gli sviluppi futuri di Python. In questa lezione abbiamo approfondito le origini del linguaggio Python.

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Installazione di Ruby on Rails su Windows

Guida alla programmazione con Ruby

In informatica, l’installazione è la procedura di copia sulla macchina e di configurazione di un software. Generalmente il software viene distribuito sotto forma di pacchetto di file compressi che comprende un’interfaccia che ne facilita e automatizza l’installazione (installer).

L’installazione crea delle cartelle sul disco dove sono contenuti tutti i file utilizzati per la configurazione del programma, i collegamenti per facilitarne l’esecuzione e scrive i necessari parametri di configurazione.

Sia Ruby che il framework Rails supportano il sistema operativo Windows, anzi le performance che manifestano sono a dir poco eccellenti, anche se il sistema nativo del Ruby è come sappiamo Linux. Inoltre il fatto che Rails contenga al suo interno un Web server integrato ci permette di iniziare a lavorare da subito con il framework senza avvertire la necessità di installare sistemi importanti quali Apache.

Ci sono essenzialmente due modi per installare Rails: il primo è piuttosto veloce e sfrutta la possibilità che offrono tutti gli applicativi Windows di utilizzare delle procedure di installazione automatizzate, i cosiddetti installer, attraverso i quali la fase di installazione del software si riduce da parte dell’utente alla necessità di dover cliccare, una serie di volte su dei bottoni con la scritta avanti. In questo caso la cosa risulta particolarmente vantaggiosa in quanto con un solo file si riesce ad installare tutto il software necessario per poter essere immediatamente operativi.

installare ruby

Il secondo metodo, leggermente più complesso, richiede che siano installati i componenti software separatamente; in questo modo il tempo perso per eseguire tutte le procedure, che comunque sfrutteranno gli installer, sarà compensato dalla possibilità di personalizzare l’installazione e di assumere una maggiore controllo su quello che viene aggiunto sul nostro computer.

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Il software per programmare in Ruby

Guida alla programmazione con Ruby

Vediamo innanzitutto quale software dobbiamo prima procurarci e quindi installare sulla nostra macchia per poter iniziare a programmare con Ruby on Rails. I pacchetti che dovremo installare sono:

  1. l’interprete Ruby;
  2. il framework Rails;
  3. il database MySQL.

 ruby software

L’interprete Ruby consentirà la traduzione del nostro codice Ruby in un linguaggio comprensibile al nostro computer e che gli permetterà di eseguire le istruzioni in esso contenute. La versione corrente dell’inteprete Ruby è la 1.8.6 che rappresenta quella stabile ed è per questo che negli esempi che ci accompagneranno nei capitoli successivi ci riferiremo a tale versione.

Per poter realizzare poi delle applicazioni web ci serviremo del framework Rails che come già indicato è stato interamente scritto in Ruby; la versione corrente del framework è la 2.0.2 che rappresenta anche quella stabile.

Infine MySQL è un Database management system (DBMS) relazionale, composto da un client con interfaccia a caratteri e un server, entrambi disponibili sia per sistemi Unix come GNU/Linux che per Windows. Dal 1996 supporta la maggior parte della sintassi SQL e si prevede in futuro il pieno rispetto dello standard ANSI. Possiede delle interfacce per diversi linguaggi, compreso un driver ODBC, due driver Java e un driver per Mono e .NET.

Il codice di MySQL viene sviluppato fin dal 1979 dalla ditta TcX ataconsult, adesso MySQLAB, ma è solo dal 1996 che viene distribuita una versione che supporta SQL, prendendo spunto dal prodotto mSQL. Il codice di MySQL è di proprietà della omonima società, viene però distribuito con la licenza GNU GPL oltre che con una licenza commerciale.

Fino alla versione 4.0, una buona parte del codice del client era licenziato con la GNU LGPL e poteva dunque essere utilizzato per applicazioni commerciali. Dalla versione 4.1 in poi, anche il codice dei client è distribuito sotto GNU GPL. Esiste peraltro una clausola estensiva che consente l’utilizzo di MySQL con una vasta gamma di licenze libere.

In tutti e tre i casi possiamo tranquillamente scaricare il software dalla rete, in quanto la programmazione con Ruby on Rails è tutta open sources e quindi liberamente scaricabile su internet dove possiamo trovare dei siti che oltre a fornire procedure dettagliate per il download della versione corrente del software forniscono anche una soddisfacente documentazione.

Naturalmente prima di scaricare le versioni del software dovremo informarci sul tipo di macchina a nostra disposizione e sul sistema operativo su di essa installato. Ricordiamo però che Ruby è disponibile praticamente per tutti i sistemi operativi in circolazione.

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Lo sviluppo del framework Rails

Guida alla programmazione con Ruby

Rails è stato sviluppato sulla base dei risultati conseguiti da piattaforme già presenti sul mercato e testate lungamente dagli sviluppatori; si può dire che Rails nasce dall’esigenza di trovare delle soluzioni ai problemi maggiormente riscontrati nell’utilizzo di tali strumenti.

In definitiva diventa una piattaforma indipendente dopo aver affrontato dei problemi reali ed ottenuto delle soluzioni pratiche.

Il legame che esiste tra Rails ed il linguaggio con il quale è stato scritto, cioè Ruby, che come abbiamo visto rappresenta un linguaggio completamente ad oggetti espressivo e potente, risulta praticamente indissolubile, motivo per cui l’utilizzo del framwork Rails con altri linguaggi non ha motivo di esistere.

Lo sviluppo di Rails è stato condotto seguendo in maniera rigida l’architettura MVC (Model-View-Controller) con questo si vuole specificare che un’applicazione web creata attraverso l’utilizzo del framework si basa essenzialmente su tre oggetti:

  • Model
  • View
  • Controller

Vediamo allora di spiegare cosa rappresentano analizzandoli nel dettaglio.

framework rails

Nelle applicazioni web costruite su questa architettura il modello (Model) si compone di classi che possono essere paragonate alle classiche tabelle caratteristi-che dei database. Tali classi derivano da un software chiamato ActiveRecord che dalle tabelle di un database permette di creare degli oggetti; tali oggetti ci consen-tono poi di manipolare i dati senza la necessità di utilizzare codice SQL.

In questo modo il software ActiveRecord rende la maggior parte delle funzioni indispensabili automatiche, e quindi il collegamento ad un database o le relazioni tra le tabelle, divengono semplici utilizzando delle dichiarazioni contenute all’interno del model-lo.

L’oggetto View rappresenta la vista con la quale i dati, acquisiti dal database, vengono presentati all’utilizzatore, nel caso di un’applicazione web sotto forma di pagine html. Attraverso Rails è possibile utilizzare gli stessi oggetti, in diverse pa-gine, come ad esempio menu, banner, costruendo dei template contenenti quindi frammenti di codice richiamati da oggetti.

L’oggetto Controller infine replica agli input forniti dall’utilizzatore, quindi manipola i dati acquisiti attraverso l’oggetto Model e li rende visibili attraverso l’oggetto View. Tale operazione è resa possibile grazie all’utilizzo del browser. Il controller deriva da un software chiamato ActionPack, attraverso il quale vengono forniti i metodi richiesti del browser.

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Caratteristiche del framework Rails

Guida alla programmazione con Ruby

La filosofia sulla quale si basa Rails è rappresentata da tre concetti fondamentali:

  • Don’t Repeat Yourself (DRY);
  • Convention over configuration;
  • Agile development.

Don’t Repeat Yourself che tradotto letteralmente sta per non ripetere te stesso, vuole significare che le definizioni devono essere scritte una sola volta all’interno di un’applicazione.

Convention over configuration indica invece che se nella  programmazione vengono rispettate le convenzioni stabilite dal rails, non risultano più necessarie le configurazioni.

Infine il concetto di agile development (sviluppo agile) che ci ricorda quanto sia agevole lo sviluppo delle applicazioni web attraverso l’utilizzo del framework Rails, tutto questo grazie alla possibilità di riutilizzo del codice e della semplice predisposizione dei template, che una volta creati possono essere utilizzati quali modello per la realizzazione delle nostre pagine web.

rails frameworkRails utilizza un’approccio top-down per la realizzazione del codice permettendo di trasformare un progetto complesso in tanti piccoli frammenti di complessità minore e con la possibilità di sfruttare il lavoro di diversi sviluppatori che possono dedicarsi al singolo lavoro per poi assemblare il tutto.

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Il Framework Rails

Guida alla programmazione con Ruby

Rails rappresenta un ambiente integrato per sviluppare applicazioni web, in esso sono contenuti tutti gli elementi indispensabili alla progettazione e realizzazione di siti web dinamici.

Grazie alle numerose librerie presenti nel Framework Rails, si rende facilmente gestibile la creazione di pagine web che consentano l’accesso ai dati contenuti in un database, ed allo stesso momento si rende possibile in maniera semplice ed efficace l’integrazione delle diverse tecnologie oggi a disposizione dei progettisti di applicazioni web.

Si tratta di un framework di nuova concezione progettato per rendere il lavoro del programmatore web quanto più agile possibile; i risultati ottenuti, nella comunità degli sviluppatori, sono stati tanti e tali da provocare un vero e proprio ciclone che ha spazzato via tutte le precedenti convinzioni e ha provocato accesi dibattiti in ogni parte del mondo.

rails frameworkLa comparsa del Framework Rails nel panorama web ha ispirato la nascita di progetti simili effettuati con differenti tecnologie. Si può tranquillamente affermare che Rails rappresenti la novità più rilevante comparsa negli ultimi anni nell’universo della programmazione Web.

Tutto questo è stato realizzato grazie ad algoritmi di programmazione che non presentano grandi novità rispetto a tutto ciò che altre piattaforme già avevano sperimentato.

Allora nasce naturale la domanda di quale possa essere il segreto del Framework Rails: presto detto le sue potenzialità si concretizzano nella volontà spinta agli estremi da parte degli sviluppatori di ridurre in maniera netta i tempi di sviluppo, facendo a meno di file di configurazione, ricorrendo quando possibile ad automatismi, utilizzando diffusamente i Domain Specific Language, tutto questo al fine di risparmiare del tempo prezioso da dedicare alla parte più importante di un progetto web e cioè alla stesura dei concetti di fondo.

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Tracciare un arco in Autocad

I modi di disegnare un arco sono molteplici, le differenze sono dovute alla diversa scelta dei tre punti che lo individuano.Una volta scelti i tipi di punti essi possono essere specificati o indicando le relative coordinate alla riga di comando oppure cliccando con il tasto sinistro del mouse sul modello.

Il comando si impartisce in uno dei tre modi di seguito indicati:

  •     Barra degli strumenti Disegna
  •     Menu Disegna ==> Arco
  •     Riga di comando ==> arco

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Disegnare un Poligono in Autocad

Il comando poligono consente di disegnare poligoni regolari con un numero di lati che va da
tre a 1024.Il comando si impartisce in uno dei seguenti modi:

  •     Barra degli strumenti Superfici
  •     Menu Disegna ==> poligono
  •     Riga di comando ==> polig

Ci verrà chiesto il numero di lati da digitare sulla riga di comando, il centro del poligono da fornire in coordinate o cliccando in un punto con il mouse ed infine se il poligono deve  essere inscritto o circoscritto nel cerchio di raggio che stiamo tracciando con il mouse, questa ultima operazione occorre per determinare la dimensione del poligono.

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Come tracciare una Polilinea in Autocad

Per Autocad una polilinea è costituita da segmenti lineari e archi di circonferenza, collegati
tra di loro.Per tracciare una polilinea si hanno diverse opzioni:

  •     Barra degli strumenti Disegna
  •     Menu Disegna ==> Polilinea
  •     Riga di comando ==> plinea

A questo punto si inizia a tracciare la polilinea per passare da segmenti ad archi digitare sulla Riga di comando l per linea ed a per arco e quindi premere INVIO.

Per terminare la polilinea digitare nuovamente INVIO.

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Disegnare un raggio in Autocad

Con il comando raggio, specificando un punto, si otterranno delle semirette uscenti proprio da tale punto; anche in questo caso tali raggi sono solo di costruzione quindi non compariranno nel disegno finale. Un raggio ha un punto iniziale finito e si estende all’infinito.

Per disegnare un raggio:

  •     Menu Disegna ==> Raggio
  •     Riga di comando ==> raggio

Specificare un punto iniziale quindi specificare un punto per il quale si desidera far passare il raggio. Viene disegnato un raggio e viene chiesto di specificare altri punti, in modo da creare più raggi. Il raggio si estende fino al bordo dello schermo nella direzione definita dal punto iniziale e dal punto di passaggio.

Premere INVIO per terminare il comando.

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