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Effects of shared noise control activities in two primary schools

SCUOLE3

Abstract
Worldwide research has demonstrated the influence of bad acoustic conditions inside primary schools on pupils’ learning and achievements and on teachers’ stress. It has been also demonstrated that noise levels during school activities can be over 75 dB(A).

Although the lack of sound insulation and sound absorbing units is of main concern for the phenomena, social and environmental context of the school can have also a dominant effect.

In this paper are presented the results of a pilot study named “Sshh…school” conducted in two schools located in different places (a strongly urbanized area and a small village).

SCUOLE4

The pilot study had the aim to sensitize all school actors (management, teachers, parents, pupils) to the problem and to find together the possible remedies to control it.

Among others the effects of an information and instruction campaign and the introduction of friendly shared and sustainable absorbing materials were investigated.

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Effects of shared noise control activities in two primary schools

Valutazione di un progetto pilota per il miglioramento dell’acustica in una scuola elementare

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In questo lavoro sono riportati i risultati di un progetto pilota, realizzato in alcune aule di una scuola primaria, in cui sono stati effettuati interventi di correzione acustica inserendo trattamenti fonoassorbenti con materiali ecocompatibili, scelti coinvolgendo gli stessi operatori della scuola (docenti e allievi).

I vantaggi sono stati valutati sia in termini di riduzione del livello della pressione sonora nel lungo termine, sia nella valutazione degli  errori commessi dagli allievi durante la somministrazione di un dettato con parole “chiave”.

L’edifico scolastico è situato nel centro storico della città di Aversa in provincia di Caserta (figura 1.A); è composto da una sezione della scuola materna e da una sezione della scuola primaria. Sono state effettuate misure fonometriche che hanno interessato tutte le cinque classi della scuola primaria.

Per l’applicazione del progetto pilota è stata invece scelta la classe della IV elementare (età media 8-9 anni) in quanto gli allievi e i docenti hanno manifestato maggiore collaborazione e entusiasmo per l’iniziativa.

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La Tabella 1 riporta in sintesi il numero di alunni per classe della scuola primaria, il volume di ciascuna aula ed il livello equivalente medio misurato in due giorni consecutivi durante le ore di lezione, la mattina dalle 9,00 alle 12,30 e nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, dalle 13,00 alle 16,00.

Valutazione di un progetto pilota per  il miglioramento  dell’acustica in una scuola elementare

Interventi per la correzione acustica di teatri lirici con l’ausilio di programmi di simulazione numerica

teatri

Abstract

La gran parte dei teatri lirici sono stati costruiti tra la metà del 1700 e la metà del 1800. Gli architetti dell’epoca avevano limitate conoscenze di acustica e la bontà di una sala era il risultato di esperienza pratica, di intuizione e qualche volta di fortuna.

I teatri lirici che sono giunti fino ai nostri giorni, non sempre hanno un’acustica soddisfacente e la necessità di conservare intatto il loro valore storico-artistico ne impedisce ogni possibile intervento migliorativo. Essi hanno generalmente una forma ad “U”, con un ampio palcoscenico; gli spettatori sono collocati nella platea e nei palchetti disposti su più ordini.

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I palchetti sono separati dalla platea da una balausta, la quale nei teatri più antichi è in legno rivestito di fregi e strucchi, mentre nei teatri più recenti è realizzata in mattoni rivestiti di fregi e stucchi che non sempre consente di ottenere una buona qualità acustica, in quanto le balaustre rigide possono causare riflessioni indesiderate in sala.

teatri2

Prendendo come esempio il Teatro “Massimo V. Bellini” di Catania, a seguito di una serie di misure dei parametri acustici, sono state individuate alcune “anomalie” acustiche intrinseche; successivamente, con l’ausilio del programma di simulazione numerica per l’acustica “Odeon”, per migliorare la qualità acustica del teatro stesso, sono state effettuate simulazioni numeriche, inserendo appositi pannelli fonoassorbenti in opportuni punti della sala.

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Interventi per la correzione acustica di teatri lirici con l’ausilio di programmi di simulazione numerica

Caratteristiche di Matlab

MATLAB

MATLAB rappresenta un linguaggio ad alto rendimento per la computazione tecnica. Esso integra il calcolo, la visualizzazione e la programmazione in un ambiente di facile impiego in cui i problemi e le soluzioni sono espressi in notazione matematica familiare. E’ strutturato secondo il seguente schema:

  •  Matematica e calcolo.
  •  Sviluppo di procedura.
  •  Modellistica, simulazione e prototyping.
  •  Analisi di dati,esplorazione e visualizzazione.
  •  Disegno industriale e scientifico.
  •  Sviluppo di applicazione, compreso la costruzione grafica dell’ interfaccia di utente.

MATLAB è un sistema interattivo in cui l’elemento di base è un array quindi non richiede il  dimensioning. Ciò permette la risoluzione di molti problemi di calcolo tecnici, in particolare quelli con le formulazioni vettorali e matriciali, attraverso algoritmi molto pi`u semplici e snelli rispetto a quelli che sarebbero necessari in un programma in linguaggio scalare non interattivo quali C o il fortran.

Il nome MATLAB corrisponde all’acronimo di laboratorio della matrice. MATLAB era stato originalmente scritto per fornire facile accesso al software delle matrici; si è sviluppato dal LINPACK e dal EISPACK, che rappresentano insieme la punta del progresso software per il calcolo delle matrici. MATLAB si è evoluto durante gli anni con input da molti utenti.In ambienti universitari `e l’attrezzo didattico standard per corsi introduttivi e corsi avanzati, nella matematica, nell’ingegneria e nella scienza.

matlab

La finestra di avvio di Matlab

MATLAB caratterizza una famiglia delle soluzioni application-specific denominate toolboxes. Molto utile per la maggior parte degli utenti di MATLAB, toolboxes, fornisce le basi per applicare la tecnologia specializzata.I toolboxes sono collezioni complete di funzioni MATLAB (M-files)che estendono l’ambiente di MATLAB per risolvere particolari categorie di problemi.Gli ambienti in cui i toolboxes sono disponibili sono:

  •  elaborazione dei segnali,
  •  sistemi di controllo,
  •  reti neurali,
  •  logica incoerente,
  •  wavelets,
  •  simulazione e molti altri.

Caratteristiche principali del fortran


FORTRANIl fortran dalla versione 90 rappresenta un nuovo linguaggio di programmazione destinato ad uso scientifico ed applicazioni di ingegneria. E’ un linguaggio che si è sviluppato tramite l’introduzione di caratteristiche del tutto nuove rispetto al fortran 77, ma è basato sull’ esperienza di altri linguaggi (come C e Matlab per esempio).

Il fortran dalla versione 90 risulta totalmente diverso dalle altre versioni del fortran, tuttavia risulta completamente compatibile con il fortran 77. Le caratteristiche del fortran 90 sono numerose, alcune delle caratteristiche fondamentali sono descritte qui sotto:

  • Formato libero sul codice sorgente.In fortran 90, potete usare il formato del fortran 77 o il formato libero. Se usate il formato libero, l’estensione di archivio deve essere .f90.
  • Ripartizione dinamica ed indicatori. Ora `e possibile assegnare dinamicamente la memoria. Ciò ci permette infine di eliminare tutti gli array cosiddetti di lavoro.
  • Tipi di dati definiti dall’utente. Potete ora definire i vostri tipi compositi di dati,simili a strutture in C o record in Pascal.
  • Moduli. I moduli vi permetteno di programmare in uno stile orientato ad oggetti, simile a C++.I Moduli possono anche essere usati per nascondere le variabili globali, quindi rende la costruzione comune del fortran 77 antiquata.
  • Funzioni ricorsive. Rappresentano una parte del linguaggio.
  • Funzioni incorporate per gli array. Le istruzione come A=0 e C=A+B ora sono valide quando A e B sono array. Ci sono egualmente funzioni incorporate per le matrici, per esempio, matmul per l’effettuazione della moltiplicazione della matrice.

LINK DI APPROFONDIMENTO PER L’ARGOMENTO:

Le origini del linguaggio Ruby

Guida alla programmazione con Ruby

Ruby rappresenta un linguaggio di scripting interpretato per la programmazione orientata agli oggetti, dove il termine interpretato sta a significare che un’applicazione Ruby sarà eseguita senza che la stessa necessiti preventivamente di essere compilata.

Il linguaggio Ruby è nato nel 1993 come progetto personale del giapponese Yukihiro Matsumoto (spesso chiamato semplicemente Matz), pertanto Ruby rappresenta il primo esempio di linguaggio di programmazione sviluppato completamente in oriente che è riuscito a guadagnare abbastanza popolarità in occidente.

Questo perché fino ad allora, in ragione di evidenti problemi dovuti alle differenze linguistiche che si manifestano anche e soprattutto a causa del set di caratteri totalmente diverso da quello adottato nella informatica internazionale, gli sviluppatori nipponici erano stati ghettizzati e quindi costretti ad utilizzare i prodotti che provenivano dall’altra parte del mondo per evitare di peggiorare lo stato di isolamento in cui imperversavano.

Grazie a Ruby questa tendenza è stata spinta nella direzione contraria, ed oggi possiamo affermare che numerosi progetti di rilievo in ambito internazionale siano stati scritti utilizzando la nuova piattaforma.

 Il linguaggio Ruby trae origini da linguaggi ad oggetti quali lo Smalltalk, da cui ha tratto la maggior parte delle sue caratteristiche, quindi il Lisp quale linguaggio funzionale, a cui si devono i blocchi, ed infine il Perl, da cui derivano la sintassi e l’espressività.

 lisp

Come già anticipato Ruby rappresenta un linguaggio interpretato, nel senso che per poter essere eseguito non necessita di una preventiva compilazione, come invece avviene per la maggior parte del linguaggi di programmazione, ma è sufficiente che sia presente un interprete che traduca le istanze e le trasformi in linguaggio comprensibile all’utente.

L’interprete è stato scritto in linguaggio C, rilasciato sotto doppia licenza, GPL e Ruby license, che rappresenta una sorta di licenza BSD ovvero una famiglia di licenze permissive per il software. Tutto questo per dire in parole povere che con Ruby possiamo farci tutto quello che vogliamo, anche se la cosa migliore che potremmo fare è contribuire alla crescita della piattaforma. La distribuzione di Ruby si trova attualmente alla versione 1.8.6 mentre si è in trepidante attesa per l’annunciata versione 2.0 che promette delle interessanti novità.

Il successo di Ruby è dovuto anche alla presenza di framework di successo per lo sviluppo di applicazioni web, come Nitro e Ruby On Rails che rappresentano degli ambienti integrati che permettono di realizzare interi siti con il minimo impegno offrendo una serie di librerie di codice.

Come definire una funzione in Matlab

MATLAB

In questa lezione impareremo come definire una funzione in Matlab. Le Funzioni ci danno la possibilità di estendere le potenzialità di MATLAB. È possibile creare nuove funzioni specifiche per il problema che poi assumono lo stesso status delle altre funzioni di MATLAB. Le variabili in un file di funzione sono locali per impostazione predefinita. Tuttavia, dalla versione 4.0 di Matlab ci è permesso di utilizzare una variabile da dichiarare globale.

Le Funzioni sono M-file che possono accettare argomenti d’entrata e forniscono argomenti di uscita. Il nome dell’M-file e della funzione deve essere lo stesso. Le Funzioni operano su variabili definite nel workspace proprio, separato dal workspace a cui si accede all’ingresso di MATLAB, cio`e le variabili usate all’interno della funzione sono locali.

Vediamo come scrivere una una funzione con parametri in ingresso e parametri in uscita. Si voglia costruire una funzione che, dati i lati ”a” e ”b” di un rettangolo fornisca l’area ”A”, il perimetro ”p” e la diagonale ”d”. Indichiamo con (a; b) la lista d’ingresso (parentesi tonde) e con [A; p; d] la lista d’uscita (parentesi quadre) (si noti la virgola fra i parametri).

function [ A , p , d ] =rettang ( a , b )
A = a * b;
p = 2 * ( a + b );
d =sqrt ( a^2 + b^2 );

Si noti che non c’e’ confusione tra la lettera A e la a perche’ MATLAB distingue le lettere maiuscole dalle minuscole. Questa function, salvata con il nome rettang.m puo’ essere richiamata da un altro modulo o direttamente dalla finestra comandi ad esempio con il comando:

[area; perim; diag] =rettang(2; 3)

Quindi la sintassi e’ la seguente:

function [lista d’uscita] = nome (lista d’ingresso)

L’uso delle funzioni ci permette di racchiudere un algoritmo complesso in un singolo script allo scopo di riutilizzare lo stesso magari in un’altra applicazione. Nella programmazione procedurale si fa largo uso delle funzioni, e spesso è possibile utilizzare delle funzioni già disponibili, magari recuperate su internet in modo da semplificarci il lavoro.

LINK DI APPROFONDIMENTO PER L’ARGOMENTO:

Attributo bgcolor in Html

bgcolor

Come inserire un colore di sfondo in una pagina web

L’attributo BGCOLOR viene aggiunto all’interno del tag body per inserire un colore di sfondo alla nostra pagina web. Lo si fa impostando un valore che definisce in modo univoco un colore di sfondo per la pagina che si intende creare. Per assegnare tale valore all’attributo bgcolor ci sono due modaliotà:

1. Inserendo il nome del colore in inglese
La scelta può essere fatta nella seguente lista: aqua, black, blue, fuchsia, gray, green, lime, maroon, navy, olive, purple, red, silver, teal, yellow.
2. Indicando il codice rgb del colore:

Facciamo allora un esempio:

<body BGCOLOR=”yellow” >

<body bgcolor=”#FFFFFF”>

Il nome di un programma nel Fortran


programma.fortran
Nel momento in cui andiamo a realizzare il nostro primo programma ci dobbiamo porre il problema di come nominare il nostro programma, in modo corretto e secondo quanto previsto dallle regole del linguaggio.

A tal proposito possiamo dire che nel Fortran per l’attribuzione dei nomi possono essere usati caratteri fino ad un massimo di 31 tra lettere, cifre e underscore; le parentesi quadre([ ]) sono usate per introdurre informazioni ausiliarie.

La sintassi dell’istruzione program è la seguente:

PROGRAM prova
…………
…………
…………

END[PROGRAM[prova]]

In questo modo avremo nominato il nostro programma con il nome prova.
Il fortran 90 non distingue tra lettere maiuscole e minuscole (cioè non è case sensitive) quindi le dichiarazioni seguenti sono errate:

real :: a,A

in quanto producono un errore in fase di compilazione riferendosi alla stessa variabile che quindi viene vista dichiarata due volte.

LINK DI APPROFONDIMENTO PER L’ARGOMENTO:

Il prompt di Python

python

Per essere immediatamente operativi iniìziamo a vedere il più semplice dei programmi che possiamo scrivere: e cioè una semplice sequenza di comandi.

Il prompt di Python sarà del tipo:

Python 3.3.2 (v3.3.2:d047928ae3f6, May 16 2013, 00:06:53) [MSC v.1600 64 bit (AM
D64)] on win32
Type “help”, “copyright”, “credits” or “license” for more information.
>>>

Iniziamo allora a lavorare con il prompt di Python, scrivendo direttamente i singoli comandi, allora stampiamo a video il saluto del programmatore:

>>> print (‘Ciao mondo!’)
Ciao mondo
>>>

Come sarà possibile verificare il comando print non fa altro che chiedere a Python di mostrarci a video la stringa contenuta tra le parentesi. Nel nostro caso scriverà la sequenza di caratteri ‘Ciao mondo’.

python.prompt

Tale sequenza di caratteri è definita nel gergo dei programmatori stringa di caratteri o semplicemente stringa.

LINK CORRELATI ALL’ARGOMENTO:

Link a risorse consigliate:

La variabile nargin

MATLAB

Nel corpo di un funzione nargin e nargout indicano quanti argomenti di ingresso o di uscita, rispettivamente, un utente ha in dotazione. Al di fuori del corpo di una funzione, nargin e nargout indicano il numero di argomenti di ingresso o di uscita, rispettivamente, per una determinata funzione.
Il numero degli argomenti è negativo se la funzione ha un numero variabile di argomenti.
– nargin restituisce il numero di argomenti di input specificato in una funzione.
– nargin (fun) restituisce il numero di ingressi dichiarati per la funzione fun.
Se la funzione ha un numero variabile di argomenti di input, nargin restituisce un valore negativo. Fun può essere il nome di una funzione, o il nome della funzione che gestisce quella mappa per funzioni specifiche.
– nargout restituisce il numero di argomenti di uscita specificato per una funzione.
– nargout (fun) restituisce il numero di uscite dichiarate per la funzione fun.
Se la funzione ha un numero variabile di argomenti di output, nargout restituisce un valore negativo. Fun può essere il nome di una funzione, o il nome della funzione che gestisce quella mappa per funzioni specifiche.