Le caratteristiche peculiari di Ruby lo rendono un linguaggio di programmazione soprattutto semplice, il suo utilizzo si apprende in pochi giorni, senza presentare grosse difficoltà grazie ad una sintassi snella e davvero pratica; in aggiunta presentando a corredo un numero davvero corposo di librerie incluse nella distribuzione ed integrabili con quelle installabili tramite RubyGems si rende possibile, come già anticipato realizzare i nostri programmi in brevissimo tempo.
Ruby si presenta particolarmente dinamico, un esempio è fornito dal fatto che le variabili possono essere tranquillamente utilizzate senza la necessità di dichiararne il tipo, sarà allora l’interprete in grado di identificarle; tutto questo però senza perdere in precisione in quanto le operazioni non consentite tra tipi diversi provocheranno un errore, cioè non potrà mai accadere, in modo più o meno nascosto, che un valore di un certo tipo venga utilizzato come se fosse di tipo diverso (strong typing).
Grazie a questo un operazione del tipo 1+”2″ (somma di un numero e di una stringa) determinerà un errore di runtime (errore in fase di esecuzione), diversamente da linguaggi come php o perl che invece non permettono un controllo analogo.
In ruby è possibile manipolare le classi ed i metodi a runtime, cioè possono essere aggiunti, cancellati o modificati in fase di esecuzione. In questo modo molte delle cose che negli altri linguaggi rappresentano delle strutture complesse possono in ruby costituire dei semplici metodi; è altresì possibile aggiungere classi e metodi personalizzati, creando dei Domain Specific Language (DSL).
Un Domain Specific Language è un minilinguaggio adatto ad un problema specifico, l’ideale sarebbe avere un linguaggio per ogni scopo, ma senza il problema di doverlo ogni volta imparare da zero. D’altronde il cuore della programmazione è costruire degli strumenti che permettano di risolvere un problema, ed un linguaggio è lo strumento per eccellenza.
Ruby è perfetto per la costruzione di semplici DSL da utilizzare all’interno della propria applicazione, grazie alla sua sintassi ed alle sue funzionalità di metaprogrammazione.