Le origini del linguaggio Ruby

Guida alla programmazione con Ruby

Ruby rappresenta un linguaggio di scripting interpretato per la programmazione orientata agli oggetti, dove il termine interpretato sta a significare che un’applicazione Ruby sarà eseguita senza che la stessa necessiti preventivamente di essere compilata.

Il linguaggio Ruby è nato nel 1993 come progetto personale del giapponese Yukihiro Matsumoto (spesso chiamato semplicemente Matz), pertanto Ruby rappresenta il primo esempio di linguaggio di programmazione sviluppato completamente in oriente che è riuscito a guadagnare abbastanza popolarità in occidente.

Questo perché fino ad allora, in ragione di evidenti problemi dovuti alle differenze linguistiche che si manifestano anche e soprattutto a causa del set di caratteri totalmente diverso da quello adottato nella informatica internazionale, gli sviluppatori nipponici erano stati ghettizzati e quindi costretti ad utilizzare i prodotti che provenivano dall’altra parte del mondo per evitare di peggiorare lo stato di isolamento in cui imperversavano.

Grazie a Ruby questa tendenza è stata spinta nella direzione contraria, ed oggi possiamo affermare che numerosi progetti di rilievo in ambito internazionale siano stati scritti utilizzando la nuova piattaforma.

 Il linguaggio Ruby trae origini da linguaggi ad oggetti quali lo Smalltalk, da cui ha tratto la maggior parte delle sue caratteristiche, quindi il Lisp quale linguaggio funzionale, a cui si devono i blocchi, ed infine il Perl, da cui derivano la sintassi e l’espressività.

 lisp

Come già anticipato Ruby rappresenta un linguaggio interpretato, nel senso che per poter essere eseguito non necessita di una preventiva compilazione, come invece avviene per la maggior parte del linguaggi di programmazione, ma è sufficiente che sia presente un interprete che traduca le istanze e le trasformi in linguaggio comprensibile all’utente.

L’interprete è stato scritto in linguaggio C, rilasciato sotto doppia licenza, GPL e Ruby license, che rappresenta una sorta di licenza BSD ovvero una famiglia di licenze permissive per il software. Tutto questo per dire in parole povere che con Ruby possiamo farci tutto quello che vogliamo, anche se la cosa migliore che potremmo fare è contribuire alla crescita della piattaforma. La distribuzione di Ruby si trova attualmente alla versione 1.8.6 mentre si è in trepidante attesa per l’annunciata versione 2.0 che promette delle interessanti novità.

Il successo di Ruby è dovuto anche alla presenza di framework di successo per lo sviluppo di applicazioni web, come Nitro e Ruby On Rails che rappresentano degli ambienti integrati che permettono di realizzare interi siti con il minimo impegno offrendo una serie di librerie di codice.

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