Le Variabili ed espressioni in R sono trattate in modo moderno ed efficiente, infatti mentre nella maggior parte dei linguaggi di programmazione è necessaria una dichiarazione delle variabili utilizzate all’interno del programma, dichiarazione effettuata nella parte iniziale prima della sezione esecutiva dello stesso, in R tutto questo non è richiesto. Poiché il linguaggio non richiede la dichiarazione delle variabili; il tipo e la relativa dimensione saranno decisi nel momento in cui le stesse saranno inizializzate.
Con il termine variabile ci si riferisce a un tipo di dato il cui valore è variabile nel corso dell’esecuzione del programma. È però possibile assegnarne un valore iniziale, si parlerà allora d’inizializzazione della variabile. La fase d’inizializzazione, assume un’importanza fondamentale perché rappresenta il momento in cui la variabile è creata, tale momento coincide con quello in cui a essa è associato un dato valore.
A differenza dei linguaggi cosiddetti compilativi tale procedura può essere inserita in qualunque punto dello script, anche se i significati possono assumere valori differenti.
Nel momento in cui l’interprete s’imbatte in una variabile, deposita il valore relativo in una locazione di memoria e ogni volta che nel programma comparirà una chiamata a tale variabile, si riferirà a questa locazione. È regola di buona programmazione utilizzare dei nomi che ci permetteranno di riferirci in maniera univoca alle specifiche locazioni di memoria in cui i relativi dati sono stati depositati.
Per approfondire l’argomento:
- Guida alla programmazione con R: Corso completo per imparare a programmare in poco tempo
- I nomi in R
- Indentazione del codice in R